Milano, 16.3.2017

“Dopo un anno di vertenza, iniziata proprio dalla Lombardia e poi estesa a tutto il territorio nazionale, l’azienda non ha posto alcun correttivo alla disastrosa riorganizzazione del recapito messa in atto con l’introduzione delle consegne a giorni alterni, che sta penalizzando cittadini ed imprese in ogni realtà, grande e piccola, di tutta la regione – afferma Maurizio Cappello, segretario generale Cisl Poste Lombardia -. Nel contempo, anche i servizi offerti negli uffici postali risultano sempre meno efficienti e di bassa qualità per carenza di personale e per una formazione sempre più approssimativa e confusionaria che mette sempre più in difficoltà gli incolpevoli impiegati, consulenti e direttori che devono interfacciarsi con una clientela sempre più informata ed esigente”.
Le organizzazioni sindacali da tempo chiedono all’azienda, sorda ed insensibile, di mettere i dipendenti in condizione di poter offrire i servizi che l’azienda promette negli spot pubblicitari e che la clientela richiede.
“Mentre per precise e documentate responsabilità aziendali i servizi offerti sono sempre più in difficoltà – afferma Cappello – il governo e l’ad di Poste sembrano essere solo concentrati nella ulteriore collocazione in Borsa del restante 30% di quote azionarie che muta definitivamente gli assetti societari ed il controllo pubblico in Poste Italiane: la più grande azienda di rete del Paese che, oltre a garantire la socialità e l’universalità del recapito, raccoglie il risparmio di milioni di cittadini che chiedono sicurezza e garanzie a fronte dei rischi di perdita del capitale”.