Scuola, in Lombardia mancano 600 insegnanti. Ma gli studenti aumentano

Milano, 5.9.2016

E’ stato un agosto incandescente per le scuole lombarde, ma settembre non sarà meglio. In Lombardia mancano circa 600 insegnanti, a dispetto dell’aumento del numero degli alunni iscritti: + 5.229, rispetto allo scorso anno. A lanciare l’allarme sulle condizioni di salute della qualità dell’offerta formativa lombarda, duramente messa alla prova dai tagli nazionali, dal sistema informatico ministeriale in tilt, dall’andamento dei concorsi che hanno registrato percentuali elevatissime di bocciature, è la Cisl Scuola Lombardia, che sollecita un piano di revisione generale degli organici, anche con criteri diversi dal semplice rapporto alunni/insegnanti. “Lo squilibrio negli organici, per la scuola, è una grande questione nazionale che va guardata con molta attenzione e corretta al più presto. Una gestione equilibrata degli organici significa qualità scolastica, continuità didattica e garanzia di un miglior  funzionamento del servizio e operare con giustizia ed equità. Quest’anno mentre il rapporto medio  alunno/insegnante in Lombardia  è di  1  docente per 2,4  alunni , in Sicilia sarà  1 a 1 ed anche meno”, afferma Adria Bartolich, segretaria generale Cisl Scuola Lombardia. Mentre alla Lombardia che cresce di  5.229 alunni si tagliano 227 docenti in organico, e ne mancano altri 400 per l’avvio dei progetti formativi, in altre regioni, denuncia la Cisl Scuola regionale, quasi  si raddoppiano  i posti dell’organico di sostegno per rendere possibili le assegnazioni provvisorie.  “Si facilita lo spostamento di migliaia d’insegnanti al Sud i cui posti nell’organico di diritto, cioè di ruolo, sono già saturi e dove ci sono ancora da sistemare i perdenti posto – aggiunge –  e contemporaneamente  si sguarniscono gli organici del nord rendendo contemporaneamente impossibile il lavoro ai precari  del sud, inseriti nelle graduatorie , che troveranno chiuso ogni spazio”. A complicare la situazione la notizia che il Miur intenda alzare del 25%  la quota delle immissioni in ruolo tramite il concorso 2012 sempre per incrementare gli organici delle regioni meridionali, in particolare Calabria, Sicilia e Campania, danneggiando gravemente  coloro che provengono dalle graduatorie ad esaurimento. “Al governo che lavora su un doppio livello, grandi proclami di rinnovamento e modernità  affiancati da  risibili interventi ad hoc,  chiediamo meno attenzione all’immagine e più ai problemi veri  – afferma Bartolich -. Avere una scuola davvero buona è interesse di tutti e per raggiungere questo obiettivo serve collaborazione  di tutti. E’ chiaro che non possiamo accettare una situazione di questo genere. Invitiamo i parlamentari e i consiglieri regionali ad attivarsi facendo tutte le pressioni necessarie perché venga ridotto il taglio ai posti in Lombardia”. Sulla difficile situazione della scuola lombarda dirigenti e delegati della Cisl Scuola si confronteranno mercoledì 7 settembre, in occasione della Giornata nazionale delle Rsu e dei delegati sindacali, che con diverse modalità coinvolgerà tutti i territori della regione.