Milano, 9.11.2015
Cresce la mobilitazione di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa contro la chiusura delle 23 prefetture disposta dal governo. L’11 dicembre i lavoratori degli uffici territoriali del governo saranno in piazza a Roma “per impedire la cancellazione dei presidi di legalità e sicurezza che colpirebbe i territori di Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno”.
Dopo l’assemblea nazionale del 30 ottobre scorso, che insieme ai delegati delle sedi a rischio ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni e della politica locale, le federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil torneranno a far sentire la loro voce: “Chiediamo il ritiro immediato dello schema di decreto che prevede la soppressione delle 23 Prefetture. L’11 dicembre metteremo in atto una grande iniziativa per impedire l’arretramento dello Stato dal territorio e per tutelare i lavoratori degli uffici territoriali del governo”. I sindacati rimarcano la preoccupazione “per i 1.300 lavoratori che restano nella completa incertezza sul loro futuro e sul futuro delle loro professionalità”. Ma soprattutto l’allarme per i cittadini e le comunità locali: “nel momento di massima emergenza rispetto a flussi migratori e prevenzione delle calamità si pensa di ridurre la presenza dello Stato e di
lasciare sguarniti interi territori. Senza parlare delle attività di contrasto a reati mafiosi, usura, estorsione, ecomafia e terrorismo che subirebbero un duro colpo”. “Noi vogliamo una riorganizzazione vera dei servizi per la legalità, la sicurezza, l’integrazione e la coesione sociale – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa . Questo provvedimento è inaccettabile. Non ci fermeremo fin quando il governo non farà marcia indietro”.