Milano, 10.11.2015
Grande partecipazione di pubblico e di addetti ai lavori all’incontro promosso da Cisl dei Laghi e Cisl Medici di Como e dedicato alla riforma della sanità in Lombardia. Coordinati da Cesare Guanziroli, referente della Cisl Medici di Como, che ha anche introdotto i lavori, sono intervenuti Angelo Capelli e Fabio Rizzi, consiglieri di Regione Lombardia e relatori della riforma, Luca Gaffuri, consigliere regionale della provincia di Como, Arturo Bergonzi, segretario generale Cisl Medici Lombardia, e Gerardo Larghi, segretario generale Cisl dei Laghi. I contenuti tecnici della riforma sono stati illustrati nel dettaglio dal professor Filippo Cristoferi, ricercatore dell’università Cattolica. “I contenuti di principio della riforma sono condivisi dalla Cisl, in particolare l’attenzione esplicita alla medicina del territorio, che con la riforma Formigoni non era stata particolarmente valorizzata, e l’integrazione tra ospedale e territorio – ha detto Bergonzi -. Tuttavia, qualche preoccupazione sorge sull’effettiva attuazione della riforma, poiché vi sono alcune criticità che desidereremmo valutare assieme: la sinergia tra la riforma e le normative nazionali, le conseguenze dei tagli nazionali sul sistema sanitario regionale e a livello medico, gli effetti dell’obbligatorietà di turni ridotti sull’organizzazione delle strutture”. Successivamente, è intervenuto Luca Gaffuri, consigliere regionale di opposizione in Regione Lombardia: “Questa è una riforma nata male – ha detto – che grazie al confronto in aula é migliorata in diversi elementi: la modulazione dei ticket, la nomina dei manager sanitari, la presenza di Agenzie di controllo, l’entità delle remunerazioni, l’erogazione dei rimborsi a forfait, le procedure on line per le funzioni non tariffate e la reintroduzione dei distretti sociosanitari”. A questo punto, la riforma è stata commentata dai suoi relatori, Angelo Capelli e Fabio Rizzi. “Naturalmente ho un giudizio positivo sulla riforma – ha affermato Capelli – abbiamo tentato di compiere l’evoluzione della Legge 31, proseguendo nell’aziendalizzazione dei percorsi di cura iniziata nel 97, tenendo conto di una società profondamente cambiata. Oltre all’eccellenza, già tratto distintivo della sanità lombarda – ha aggiunto Capelli – abbiamo tenuto conto dell’importanza della presa in carico, creando un sistema che accompagni il cittadino durante tutto il percorso di cura”. “Questa legge rappresenta un’evoluzione e una rivoluzione allo stesso tempo della precedente normativa, di cui avevamo bisogno, in un periodo di ristrettezze economiche, per trovare una ridistribuzione più equa delle risorse – ha commentato il consigliere Rizzi -. Una delle questioni fondamentali riguarda i pazienti cronici che non devono essere curati in ospedale ma devono essere presi in carico da altre strutture con minor livello prestazionale: noi abbiamo provato a creare una rete integrata tra le diverse realtà del territorio per assicurare la protezione che occorre al paziente o più in generale al cittadino, in coordinamento con le istituzioni locali”. La chiusura del convegno è stata affidata a Gerardo Larghi, segretario generale Cisl dei Laghi che ha sottolineato come “Sul piano teorico, la riforma può andare bene, ma porremo particolare attenzione alla sua declinazione sul territorio e alle risorse che verranno predisposte”. “Come sindacato – ha aggiunto – ci incarichiamo di vigilare affinché gli impegni presi vengano rispettati per un migliore servizio ai pazienti e migliori condizioni lavorative per i lavoratori del settore”.