Milano, 26.3.2015
Il riassetto istituzionale non può essere risolto con le liste nominative dei dipendenti provinciali in soprannumero. E’ quanto sostengono Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil della Lombardia, che chiedono a Regione Lombardia di approvare il progetto di legge di riforma del sistema delle autonomie e di trasferire in dodicesimi le risorse collegate alle fiscalizzate per tutto il periodo di transizione, fino a riordino istituzionale completato, per non mettere a rischio i servizi erogati dalle Province e gli stipendi dei lavoratori. Chiedono di mettere in trasparenza, con Anci e Upl, i fabbisogni occupazionali e i criteri per le eventuali mobilità verso la Regione, oltre che di emanare atti di indirizzo per le Aziende ospedaliere e sanitarie prevedendo che il budget delle assunzioni relativo al 2015 e al 2016, per i ruoli amministrativi, sia finalizzato a ricollocare il personale delle Province a valere sui bandi emanati dal primo gennaio 2015. Lo stesso, con piani di assunzione appositi, dovrà essere fatto in tutti gli enti e le aziende del sistema regionale.
Va così riaperto quanto prima, secondo i sindacati, il confronto regionale e e riconvocato l’Osservatorio, fornendo il quadro di quante sono le aziende e società collegate alle Province, insieme al personale in servizio. Attraverso tavoli provinciali con le rappresentanze dei Comuni e dei Prefetti, va favorita e non invece impedita la mobilità volontaria di tutto il personale provinciale. Non solo di quello in soprannumero. Con elenchi da stilare solo dopo l’emanazione delle norme sulla riorganizzazione delle Province e della Città Metropolitana (legge regionale, decreto ministeriale sui criteri di mobilità, tabelle di equiparazione per la mobilità intercompartimentale).
A monte di questo, è necessario che, previo confronto con le organizzazioni sindacali, si approvino in tempi brevi i decreti ministeriali sui criteri per le procedure di mobilità e sulle tabelle di equiparazione per la mobilità intercompartimentale. E che, fino all’emanazione della nuova normativa nazionale, si ponga particolare attenzione anche ai centri per l’impiego e alla Polizia provinciale.