Pulce non c’è

Milano, 7.4.2014
 
In occasione della giornata mondiale per l’autismo alcune sale hanno programmato il film Pulce non c’é di Giuseppe Bonito, qui alla sua prima prova nel lungometraggio. Prova riuscita anche in considerazione dell’argomento non facile da rappresentare. Infatti si parla di autismo ma anche delle relazioni familiari e dello scontro tra esigenza affettive e incubi giudiziari. La vicenda di Pulce, bambina autistica di otto anni con propri meccanismi di comunicazione, è letta dalla sorella maggiore Giovanna (comunque anche lei ragazzina tredicenne) che vive la vicenda di una famiglia segnata da una malattia che spesso le istituzioni non sanno come trattare. In questo caso il padre viene sospettato di abusi verso le due sorelle e dovrà lottare per far emergere la verità. Il film racconta una storia vera senza mai eccedere in commozione od in pietismo. Questo grazie anche alle belle interpretazioni dell’esordiente Francesca Di Benedetto (Giovanna) e di Marina Massironi e Pippo Delbono nelle parti dei genitori. Due figure che rendono bene sia le difficoltà della comunicazione nella coppia ma anche l’avvicinamento che la malattia di una figlia comporta. Un film da raccomandare a chi si occupa di diversità.