Milano, 10.2.2014
“Il risultato del referendum della Svizzera è una buona notizia. Obbliga tutti a riconoscere che non siamo un Paese normale e impone di affrontare questioni che noi da tempo poniamo, senza essere ascoltati: i problemi dei lavoratori frontalieri, la fuga delle imprese italiane all’estero, in particolare in Ticino”. Così Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia, commentando l’esito della consultazione referendaria elvetica sul tetto all’immigrazione dei lavoratori anche comunitari. “Questa vicenda ci insegna che la ricerca di scorciatoie causa solo danni – afferma Petteni -. Certo, però, la Svizzera deve risolvere le sue pesanti contraddizioni: vuole la circolazione delle merci, la circolazione dei capitali, ma non la circolazione delle persone?”. “Finalmente – aggiunge – è arrivato il momento di rivedere i patti con la confederazione elvetica sul lavoro, non solo sui capitali finanziari”. Quanto al risultato del Canton Ticino, secondo Petteni è la conferma “che i nostri lavoratori italiani sono i migliori. La netta vittoria dei sì è la dimostrazione della frustrazione dei lavoratori svizzeri”. In conclusione, il segretario generale della Cisl Lombardia rilancia la necessità di affrontare il campanello d’allarme dell’esito del referendum “senza drammi inutili”. “Non serve a nulla darci colpe gli uni con gli altri – afferma Petteni – Dobbiamo certo leggerci e rileggerci, riflettere, ma soprattutto occorre affrontare i problemi in modo concreto e compiere delle scelte. Dobbiamo creare tutte le condizioni perché più nessuna nostra azienda si sposti dal nostro territorio e fare di tutto per attrarle qui”.