Lavoro dignitoso come strategia per lo sviluppo umano – Human Development Report 2015

Milano, 24.2.2016
 
Il 15 dicembre scorso è stato presentato a Roma il Rapporto sullo sviluppo umano 2015 redatto dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (Undp). Come si evince dal titolo “Work for Human Development”, quest’anno il rapporto si concentra sull’importanza del contributo del lavoro nel processo di sviluppo umano. Come spiegato nel rapporto stesso, la relazione tra lavoro e sviluppo umano è stretta e può portare ad un circolo virtuoso: il lavoro è portatore di reddito, sicurezza, empowerment delle donne, partecipazione e riconoscimento nella società, creatività e innovazione aumentando quindi la salute, la conoscenza e l’opportunità di scelta; a loro volta questi elementi rappresentano un incentivo per il lavoro.
Questo tipo di relazione però non è automatica come dimostrano milioni di persone che lavorano sotto sfruttamento e abuso dei diritti umani. Per questo motivo la condizione necessaria è la dignità del lavoro che passa attraverso la creazione di occupazione, l’affermazione dei diritti, la sicurezza e il benessere dei lavoratori. All’interno del rapporto, l’Undp formula alcune proposte e invita i diversi Paesi a formulare politiche che promuovano un lavoro sostenibile, inclusivo e dignitoso, in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile 8 dell’agenda di sviluppo 2030, recentemente adottata dalle Nazioni Unite.
Alla fine sono riportati i dati sull’indice di sviluppo umano (HDI) che si basano su 3 indicatori principali: reddito, salute e istruzione.
Su una scala da 0 a 1, i Paesi col miglior punteggio di HDI sono Norvegia (0,944), Australia (0,935) e Svizzera (0,930). All’interno di questa “classifica” l’Italia occupa il 27° posto con un punteggio di 0,873; il Paese col punteggio più basso è il Niger con 0,348.
 
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