Milano, 13.7.2015

“L’obiettivo centrale della riforma doveva essere il rafforzamento dei servizi territoriali – spiega Domaneschi -. In realtà il disegno di legge regionale va in direzione opposta: allarga gli ambiti territoriali e annulla la presenza dei distretti sul territorio, a discapito del servizio per il cittadino”. Il risultato, in concreto, è che viene messa in discussione la possibilità di trovare in modo chiaro ed efficiente una risposta ai bisogni sociosanitari. Cgil, Cisl e Uil lombarde chiedono inoltre che la riforma del sistema sanitario si accompagni ad un aumento della quota a carico del Fondo sanitario regionale del costo sanitario della degenza in Rsa, per consentire una riduzione delle rette a carico delle famiglie lombarde, rette che sono oggi a livelli insostenibili. Con assoluta urgenza, poi, deve essere decisa e attuata l’abolizione del superticket. “Entro la fine di luglio è previsto l’assestamento di bilancio: o si trovano in quest’occasione le risorse necessarie per abolire il superticket o per quest’anno non se ne fa nulla – afferma il segretario generale Cisl Lombardia -. I 30 milioni di euro decantati dall’assessore Mantovani sono assolutamente insufficienti a fronte di 140 milioni di euro che effettivamente servirebbero per abolire il superticket!”.
Infine, secondo i sindacati il riordino del servizio sanitario regionale deve rappresentare l’occasione per valorizzare, attraverso il coinvolgimento degli operatori e la contrattazione, l’impegno e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nel servizio sanitario, che in questi anni hanno concorso ad assicurare gli elevati livelli di eccellenza che caratterizzano la sanità lombarda.