Scuola, oltre 30mila in piazza a Milano. Colombini: subito stabilizzare i precari

Milano, 5.5.2015
 
Oltre 30mila lavoratori della scuola, studenti, genitori, arrivati da otto  regioni del Nord, hanno manifestato questa mattina Milano per dire “no” al ddl sulla “Buona scuola” del governo Renzi. Per  dire “no al preside sceriffo” e “sì” alla stabilizzazione dei precari, “sì” al rinnovo del contratto, bloccato  da sette anni. “Una bella e grande manifestazione, è la risposta di chi alla scuola ci tiene veramente e di chi ci lavora ogni giorno – afferma Silvio Colombini, segretario generale Cisl Scuola Lombardia -. Non bastano parole, promesse, o peggio ancora emendamenti che lavorano su sinonimi e non sulla sostanza. Una cosa sola tra quelle scritte nel disegno di legge del governo è veramente urgente: assumere i precari su tutti i posti liberi per una stabilizzazione dei lavoratori e dell’offerta formativa”. “Sul resto – prosegue Colombini – il governo apra un vero confronto con chi la scuola la vive ogni giorno, coinvolga i diretti protagonisti che sono in primo luogo gli insegnanti, il personale scolastico e chi li rappresenta sul piano sindacale”. “Collegialità, partecipazione, corresponsabilità e pluralismo delle scelte didattiche” sono gli elementi importanti, secondo la Cisl Scuola Lombardia, per ridefinire qualità e opportunità del sistema scolastico pubblico del nostro Paese. “La scuola non può diventare oggetto per la propaganda politica – conclude Colombini – perché  appartiene al Paese e ha bisogno del massimo di condivisione politica e sociale”. 

La manifestazione si è conclusa all’Arco della Pace, dove si sono alternati sul palco dirigenti nazionali e regionali, studenti, insegnanti. Ha chiuso il comizio il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima. “Questa riforma non fa bene alla scuola, per il merito e il metodo – ha detto -. Il problema del sistema scolastico italiano è stato affrontato dal governo con superficialità e ignoranza, perché non hanno un progetto sulla scuola e soprattutto non conoscono la scuola che già c’è: la buona scuola si fa tutti i giorni, la buona scuola siamo noi”. “Oggi le piazze sono piene di lavoratori della scuola, di studenti, di genitori – ha aggiunto -. Tutti solidarizzano con noi perché hanno capito che in gioco c ‘è il futuro di questo paese, che non stiamo ponendo una questione rivendicativa di categoria”.  Il segretario generale della Cisl scuola ha poi sottolineato che “siamo tantissimi per manifestare contro le quattro I di Renzi: insensibilità, incapacità, ignoranza e irresponsabilità”.