Sindacati dei pensionati: mettere in sicurezza le Rsa e rilanciare il servizio sanitario

Fnp, Spi, Uilp della Lombardia pronti a mobilitarsi

Milano, 30.10.2020

Spi, Fnp e Uil annunciano una mobilitazione tra fine novembre e i primi di dicembre. L’obiettivo delle manifestazioni è la forte preoccupazione per la risalita dei contagi da Covid-19 e per il crescente numero di focolai all’interno delle strutture sociosanitarie residenziali per anziani, e la richiesta che quanto successo tra marzo e aprile scorsi non si debba più ripetere.
Anche i sindacati dei pensionati lombardi di Cgi, Cisl e Uil vogliono, nel rispetto dei protocolli e delle regole, far sentire la propria voce ed evitare che nelle piazze, luogo del giusto dissenso democratico, si infiltrino frange di violenti e criminali.
“Bisogna intervenire immediatamente, mettendo in sicurezza tutte le strutture e garantendo la presenza di personale adeguatamente formato – si legge in una nota unitaria diffusa dai sindacati nazionali – . Bisogna attuare piani di ricollocamento degli ospiti positivi al virus, che devono essere trasferiti in strutture idonee, per non trasformare le case di riposo in lazzaretti. Occorre inoltre garantire agli ospiti delle strutture la possibilità di restare in contatto con i propri parenti, anche attraverso gli strumenti digitali, perché i danni provocati dell’isolamento e dalla solitudine sono enormi, soprattutto per chi soffre di malattie cronico degenerative come le demenze”.
“Alla luce di questa seconda ondata – continuano i sindacalisti dei pensionati -, appare ancora più chiaro che L’intero sistema delle strutture residenziali sociosanitarie per anziani va profondamente riformato”.

In Lombardia, sottolineano i segretari regionali delle sigle sindacali, “siamo ancora in attesa della convocazione dell’Osservatorio per le Rsa, richiesta effettuata da almeno 8 mesi, mentre per quanto riguarda l’ingresso dei parenti nelle Case di riposo, ricordiamo che Francia e Germania, che hanno già attuato il lockdown, permettono l’ingresso ai parenti dietro l’effettuazione del tampone. Cosa vieta che simili prassi siano adottata anche in Lombardia?”.