Milano, 11.3.2015

La vertenza con Poste è aperta anche per gli strumenti di lavoro inadeguati, sistemi informatici spesso in tilt, dotazione degli uffici scarsa ed obsoleta; situazione degli uffici postali in moltissimi casi non adeguate agli standard di sicurezza; incoerenza tra l’operatività quotidiana ed i contenuti del manuale della sicurezza; direttori costretti ad attività di sportello per mancanza di personale; gestione inaccettabile delle ferie con obbligo mensile di giornate di ferie in luogo di una programmazione che tenga conto delle reali esigenze del lavoratore e dei servizi; piani formativi e corsi inadeguati alle reali necessità con modalità di fruizione e convocazione non conformi ecc.
“La carenza di personale, ormai diventata insostenibile – sottolinea Marinaccio – è tra le cause principali dei disservizi alla clientela e della chiusura degli uffici postali, una decisione non condivisibile in termini sociali, economici e occupazionali”. Il segretario generale di Poste Cisl Lombardia attacca inoltre la gestione del personale. “Oggi, mentre tutti gli uffici della Lombardia sono in sofferenza per carenza di personale – spiega Marinaccio – oltre 500 lavoratori vengono tolti dal servizio per un meeting celebrativo utile solo per compiacere i capi”.
Nei prossimi giorni saranno organizzati sit-in davanti alle filiali di Poste in tutte le province della Lombardia: venerdì 13 marzo a Mantova, Cremona e Lodi; sabato 14 marzo a Monza, Lecco e Sondrio; lunedì 16 a Pavia, Como, Varese e martedì 17 a Bergamo e Brescia.