Spesa militare mai così alta

 In Europa si registra il più forte aumento di spesa degli ultimi 30 anni

La spesa militare mondiale ha raggiunto la cifra record di 2240 miliardi di dollari, la più alta di sempre con un aumento del 3,7% nel 2022 rispetto all’anno precedente. La sola Europa ha fatto segnare nel 2022 il più forte aumento anno su anno della sua spesa militare degli ultimi 30 anni. È quanto evidenzia lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) che, dopo il Rapporto pubblicato nel marzo scorso sui trasferimenti di armamenti, ha reso noti i dati relativi alla spesa militare mondiale. Una spesa che nel 2022 è cresciuta per l’ottavo anno consecutivo, con l’aumento di gran lunga più elevato (+13%) registrato in Europa, in gran parte dovuto alla spesa russa e ucraina. Tuttavia, osserva il Sipri, gli aiuti militari forniti da molti Paesi europei all’Ucraina e le preoccupazioni per un’accresciuta minaccia da parte della Russia hanno fortemente influenzato le decisioni di spesa di molti Stati membri dell’Ue. La spesa militare dei Paesi dell’Europa centrale e occidentale è stata di 345 miliardi di dollari nel 2022, superando così per la prima volta in termini reali quella del 1989, quando stava finendo la Guerra fredda, ed è stata del 30% superiore a quella del 2013. La maggior parte degli Stati europei ha aumentato significativamente le spese militari in seguito all’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, mentre altri hanno annunciato piani per aumentare i livelli di spesa per periodi che vanno fino a un decennio. «Con la definizione di piani pluriennali per aumentare la spesa da parte di diversi governi, possiamo ragionevolmente aspettarci che la spesa militare nell’Europa centrale e occidentale continui ad aumentare negli anni a venire» sostengono i ricercatori del Sipri. Gli aumenti di spesa militare più rilevanti in Europa sono stati osservati in Finlandia (+36%), Lituania (+27%), Svezia (+12%) e Polonia (+11%). «Mentre l’invasione dell’Ucraina ha certamente influenzato le decisioni di spesa militare nel 2022, le preoccupazioni per l’aggressione russa sono andate crescendo da molto più tempo» sottolinea il Sipri, rilevando come «molti Stati dell’ex blocco orientale hanno più che raddoppiato le loro spese militari dal 2014, anno in cui la Russia ha annesso la Crimea».

1232 miliardi di dollari spesi dai Paesi Nato nel 2022

A livello mondiale, i tre Paesi che hanno speso di più nel 2022, Stati Uniti, Cina e Russia, hanno rappresentato il 56% della spesa militare complessiva. Gli Stati Uniti restano ampiamente il più grande investitore militare al mondo, con una spesa militare che ha raggiunto gli 877 miliardi di dollari nel 2022, pari al 39% della spesa militare globale e tre volte superiore a quella della Cina, secondo maggior investitore. L’aumento della spesa militare degli Stati Uniti nel 2022 è dovuto soprattutto al livello senza precedenti di aiuti militari finanziari forniti all’Ucraina: ben 19,9 miliardi di dollari, il più grande importo di aiuti militari fornito in un anno da qualsiasi Paese a un singolo beneficiario dalla Guerra fredda, che però ha rappresentato solo il 2,3% della spesa militare totale degli Stati Uniti nel 2022.

La spesa militare della Cina, la seconda più grande del mondo, è cresciuta nel 2022 per il ventottesimo anno consecutivo raggiungendo i 292 miliardi di dollari, con un aumento del 4,2% in un anno e del 63% rispetto al 2013. La spesa militare russa, al terzo posto della graduatoria mondiale, è cresciuta di circa il 9,2% nel 2022 fino a circa 86,4 miliardi di dollari, cifra che equivaleva al 4,1% del Pil russo nel 2022 rispetto al 3,7% del Pil nel 2021. Secondo il Sipri, i dati diffusi dalla Russia alla fine del 2022 mostrano che la spesa per la difesa nazionale, la componente più importante della spesa militare russa, era già superiore del 34%, in termini nominali, rispetto ai piani di bilancio elaborati nel 2021: «La differenza tra i piani di bilancio della Russia e la sua spesa militare effettiva nel 2022 suggerisce che l’invasione dell’Ucraina è costata più di quanto previsto». La spesa militare dell’India, con 81,4 miliardi di dollari, è stata la quarta più alta al mondo nel 2022 e un aumento annuo del 6%. Il quinto livello più elevato di spesa militare ha invece riguardato l’Arabia Saudita, che con un aumento del 16% ha raggiunto i 75 miliardi di dollari. I Paesi membri della Nato hanno speso complessivamente 1232 miliardi di dollari nel 2022, con un aumento dello 0,9% rispetto al 2021. Il Regno Unito ha fatto registrare la più alta spesa militare nell’Europa centrale e occidentale con 68,5 miliardi di dollari, di cui circa 2,5 miliardi (3,6%) in aiuti militari all’Ucraina.

L’Ue sostiene la produzione di munizioni e missili

In questo quadro di aumenti diffusi della spesa militare, la Commissione europea ha adottato una legge a sostegno della produzione di munizioni (Asap) al fine di poter fornire ulteriori munizioni e missili all’Ucraina e contemporaneamente aiutare gli Stati membri dell’Ue a ricostituire le loro scorte. «La disponibilità tempestiva di volumi sufficienti di tali prodotti è fondamentale per la nostra sicurezza e per il sostegno dell’Ucraina» sostiene la Commissione, che propone lo stanziamento di 500 milioni di euro. Il regolamento proposto comprende misure per sostenere il potenziamento industriale della produzione di munizioni e missili nell’Ue, il sostegno finanziario sarà erogato sotto forma di sovvenzioni concesse per vari tipi di azioni con le quali l’industria europea della difesa potrà aumentare le capacità di produzione. Sarà inoltre facilitato l’accesso delle imprese europee ai finanziamenti nel settore delle munizioni e dei missili, attraverso un Fondo di potenziamento. La guerra in Ucraina, spiega la Commissione, ha infatti creato «un divario tra le capacità di produzione e la domanda di prodotti specifici della difesa». Secondo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’Ue sta intensificando il suo sostegno all’Ucraina su tre linee d’azione: «In primo luogo, gli Stati membri stanno fornendo ulteriori munizioni attingendo alle scorte esistenti, grazie anche al nuovo sostegno di un miliardo di euro dello strumento europeo per la pace. In secondo luogo, procederemo ad appalti per procurarci più munizioni per l’Ucraina: stiamo mettendo a disposizione un ulteriore miliardo di euro a tale scopo. Oggi teniamo fede ai nostri impegni per quanto riguarda la terza linea d’azione: potenziare e velocizzare la produzione industriale di munizioni in Europa». Ancora nessuna notizia invece, da parte europea, per quanto concerne l’impegno a favore di un cessate il fuoco e della fine del conflitto.