Milano, 14.3.2017

"Ancora una volta siamo stati umiliati: il governo non è stato in grado di fornire alcun tipo di risposta a delle semplici domande, nascondendosi dietro la sovranità del parlamento. Sovranità però – prosegue la nota – puntualmente calpestata quando si è trattato di salvare banche, grossi gruppi o interessi particolari. Nonostante la volontà di dialogo già manifestata un anno fa, con la revoca di uno sciopero e la promessa di apertura di un tavolo di confronto mai mantenuta, dopo il colpo di mano notturno fatto in Senato, davanti ad una nuova disponibilità relativa alla rivisitazione delle norme che disciplinano il settore, il governo non può dare rassicurazioni sulle decine di emendamenti piovuti sul Ddl concorrenza, nel quale è inserita la delega con cui riformare il comparto".
"Proclamiamo dunque un fermo nazionale di categoria per il giorno 23 marzo – conclude la nota – per difendere la dignità di migliaia di operatori, stanchi di vuote e inutili promesse".