Una rete di attivisti, operatori e sindacalisti per risposte efficaci alla globalizzazione

Milano, 12.6.2015

Se fare massa critica tra produttori di fiori è diventata l’altra chiave di volta per uscire dalla crisi del settore, fare rete tra operatori, attivisti, dirigenti sindacali e lavoratori diventa strategico per rispondere alla globalizzazione del lavoro in modo efficace. È’ il messaggio lanciato dal convegno “I valori della cooperazione”, organizzato ad Expo2015 nell’ambito del percorso formativo organizzato dal dipartimento internazionale, Iscos ed Anolf della Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Piemonte e rivolto a sindacalisti ed attivisti del volontariato, della cooperazione e delle politiche migratorie.
“Fare rete – sottolinea Paola Bordi, direttrice Iscos Lombardia – passa anche attraverso maggiori sinergie tra le articolazioni del nostro sindacato e per una maggiore formazione e informazione sui problemi innescati dalla globalizzazione, ma anche sulle opportunità che esistono di collaborare con i lavoratori e le popolazioni di altri Paesi e di fare azioni concrete a favore dell’integrazione dei migranti nel nostro Paese”.
Ad aprire il convegno il segretario generale della Cisl Lombardia, Osvaldo Domaneschi, che ha espresso l’auspicio “che questi momenti diventino delle tappe fisse e che coinvolgano sempre di più l’organizzazione e le categorie”. “Non si può infatti prescindere dai temi internazionali e della cosiddetta globalizzazione nell’operato sindacale quotidiano – ha aggiunto – pena il subire le dinamiche internazionali senza poterle governare”. Paola Simonetti, coordinatrice politiche di sviluppo dell’Ituc, Paolo Carrozzino, segretario regionale Fai Liguria, Mario Arca, presidente Iscos nazionale, e Daniel Abraha, operatore Fp Bergamo, hanno discusso del ruolo che il sindacato internazionale ha nel garantire l’estensione di diritti basilari quali il diritto di sciopero che al momento è oggetto di contenzioso a livello internazionale. Lavoro dignitoso e dialogo sociale sono i temi su cui solo un’organizzazione sindacale forte ed unita a livello internazionale può promuovere in modo incisivo e questo è tanto più importante in quanto il 2015 è l’anno di revisione degli Obiettivi di sviluppo del millennio e di definizione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il caso dei fiori prodotti in Etiopia è stato oggetto di un video documentario realizzato da Iscos Emilia Romagna ed è emblematico degli effetti che la delocalizzazione della produzione ha sui lavoratori liguri (che non producono più le rose perché non sono più convenienti) e sui lavoratori etiopi (che dalla pastorizia passano a lavorare in fabbrica per una multinazionale olandese). La certificazione dei prodotti rappresenta una risposta che va nel senso di creare lavoro nel rispetto di alcune norme, ma è ancora imperfetta (si certifica il rispetto degli standard qualitativi, ma non di quelli del lavoro).