Welfare aziendale e i premi di risultato, nuova frontiera della contrattazione

Milano, 27.4.2016

Il welfare aziendale e i premi di risultato, nuova frontiera della contrattazione. E’ quanto emerso dal seminario organizzato da Cisl dei Laghi e Compagnia delle Opere, che hanno analizzato il tema del welfare aziendale da ogni punto di vista, per capire situazione e potenzialità di questi strumenti contrattuali. “Il sindacato è interessato al welfare aziendale e alla contrattazione di secondo livello – ha spiegato Gerardo Larghi, segretario generale della Cisl dei Laghi – perché su questa intuizione abbiamo costruito la nostra storia, a partire dagli anni Cinquanta. Riuscire a coniugare la contrattazione con le necessità dei singoli è qualcosa su cui abbiamo lavorato molto e rispetto cui oggi iniziamo ad intravvedere qualche possibilità di riuscita”. “Il welfare aziendale per noi è lo strumento per realizzare i bisogni dei singoli – aggiunge -. L’esperienza sul territorio ci dice che ci sono esperimenti in questo senso che stanno andando molto bene, sia su aziende medio grosse che su aziende piccole. Come si fa? Il punto è sempre lo stesso: si parte dalla contrattazione. E noi, come sindacato, siamo sempre disposti e predisposti a farlo”. Secondo Paola Gilardoni, della segreteria regionale Cisl, la vera sfida del welfare contrattuale è avere la massima inclusività possibile. “In primis bisogna però stabilire cosa sia welfare – ha spiegato -. Definire un discrimine. Una sfida nuova e interessante, un’arena nuova in cui giocare questa partita”. Gilardoni ha sottolineato come gli elementi di difficoltà del sistema di protezione sociale sono stati messi in evidenza dalla crisi. “In questo senso la contrattazione aziendale è servita e serve molto – ha sottolineato -. In questi anni di esperienza negoziale il welfare sta diventando sempre più importante, ma servono una diversa cultura e sensibilità, con le parti sociali che avranno sempre più la possibilità di giocare da protagonisti in questo settore”. Ad entrare nelle specifiche più tecniche della questione welfare aziendale e premi di risultato è stato Paolo Crugnola, consulente del lavoro, che analizzato a fondo la situazione legislativa ed operativa. Una visione più ad ampio spettro l’ha quindi data il Roberto Corno, anch’egli consulente del lavoro: “Premi detassati e welfare aziendale sono patrimonio comune delle grandi aziende, ma ancora poco diffusi nelle medio piccole – ha detto -. Oggi il welfare state va ritirandosi, ma le persone hanno anche più bisogni di prima. Ecco perché il welfare aziendale diventa importante: occuparsi degli aspetti personali dei propri dipendenti non è più visto paternalismo, ma è elemento qualificante l’attenzione dell’azienda verso i propri collaboratori”.