Agnus dei

 
Milano, 1.12.2016
 
La lussemburghese Anne Fontaine è una delle registe di punta del cinema femminile europeo. Suoi sono alcuni titoli che hanno per protagoniste donne famose come Coco Chanel o personaggi che fanno riferimento a ritratti della letteratura come nel caso di Gemma Bovery o Two Mothers tratto dal racconto di Doris Lessing. Ora si cimenta con una tragedia collettiva nel film Agnus dei, quella di alcune suore polacche violentate, alla fine della seconda guerra mondiale, dai soldati russi e rimaste incinte. Una pellicola che oltre che parlare di donne affronta la tragedia della guerra ricordandoci che le guerre attuali non sono meno tragiche di quelle passate e la violenza verso le donne fanno parte di tali vicende. Lo si potrebbe quindi definire un film sul male essendo ispirato ad un diario di una dottoressa francese di stanza in Polonia nel 1945 e quindi profondamente reale. Nello stesso tempo la regista sceglie, giustamente, un taglio non eccessivamente forte dando anche qualche speranza, speranza che nasce dalla accettazione della maternità da parte delle religiose. Infine una sottolineatura riguarda la forza delle interpreti che rendono emozionante il racconto.