Al di là delle montagne

Milano, 25.5.2016

Jia Zhang-Ke è un regista cinese influenzato dal nostro neorealismo ed uno dei maggiori testimoni della evoluzione della società cinese attraverso storie individuali. Il film più noto, vincitore a Venezia, Still Life, raccontava due storie d’amore mentre 24 City racconta le vite delle lavoratrici di una fabbrica destinata ad essere demolita per fare largo a un grattacielo. E’ ora sui nostri schermi Al di là delle montagne che si occupa delle scelte di una donna che deve decidere se sposare il proprietario di una stazione di servizio od un umile minatore. Sposerà il primo ma quindici anni dopo il film mostra il disastro di quel matrimonio dal quale à nato un figlio (chiamato Dollaro come la valuta americana) che il marito neocapitalista ha sottratto alla nostra protagonista. L’evoluzione della realtà di un paese diventa anche qui il tema principale del suo cinema Il film inizia nel 1999 per chiudersi nel 2025 parlando quindi non solo di passato e di presente ma anche del futuro di un paese che ha scelto il consumismo e la via dell’occidente e che vive il dramma dell’emigrazione (il figlio infatti lo vediamo emigrato in Australia). Un’opera importante, malinconica e poetica, per continuare a mostrarci il tempo che passa mentre le emozioni restano.