Conferenza giovani sindacalisti 4 motori, il documento finale

Milano, 7.10.2015
 
 
DOCUMENTO FINALE DEI LAVORI PER LA CONFERENZA DEI GIOVANI SINDACALISTI DEI “4 MOTORI D’EUROPA”
 
Il dibattito tra i giovani sindacalisti appartenenti alle quattro regioni motore d’Europa ha affrontato durante la tre giorni di Milano tematiche inerenti la sostenibilità ambientale ed il lavoro dignitoso, mettendo a confronto le differenti esperienze. L’obbiettivo è stato quello di costruire uno spazio europeo finalizzato all’uguaglianza di tutti i suoi cittadini, in quanto le condizioni del mercato del lavoro e del welfare state sono diverse in ciascuno dei paesi membri. 
 
Un grande problema comune per i giovani dei “4 motori d’europa”, in tema di lavoro dignitoso, è la precarietà del lavoro. I giovani sono la categoria più colpita da questo fenomeno. Occorre elaborare una strategia di azione sindacale sostenuta dai lavoratori che abbia la forza di essere recepita dalla società e della politica. Servono leggi certe che proteggano i diritti dei lavoratori, all’interno di un contesto normativo europeo, e contratti collettivi nazionali di garanzia (CCNL) che rendano il lavoro stesso sostenibile in termini di qualità di vita ed ambientale. A livello ambientale c’è una mancanza di visione a lungo termine, dovuta anche al fatto che la politica è condizionata dalla finanza, mentre il punto di partenza deve essere il benessere sociale all’interno di una Europa solidale. Nel mondo del lavoro, anche all’interno delle regioni dei “4 motori d’europa”, spesso vengono sacrificati i diritti dei lavoratori al fine di aumentare la produttività delle imprese. 
 
Alla luce della situazione attuale emerge l’esigenza di diffondere una cultura generale dei diritti e del sindacato che parta dai luoghi di lavoro, che si estenda alla società e che metta al centro dell’agenda politica europea il lavoro ed i diritti dei lavoratori. I giovani devono avere la sicurezza di crearsi un futuro con un salario dignitoso ed un percorso lineare di sviluppo professionale. Deve essere garantita una formazione adeguata in un contesto in cui l’impresa persegue uno sviluppo sostenibile, da considerarsi come opportunità e non come limite.
 
Il sindacato nazionale ed europeo deve essere all’altezza di queste nuove sfide, riuscendo ad interpretare in maniera puntuale i nuovi bisogni dei lavoratori, grazie ad una presenza capillare nei luoghi di lavoro e nella società. Il sindacato può rendersi promotore di esperienze di sostenibilità all’interno delle aziende, attraverso il supporto di legislazioni favorevoli e la collaborazione con associazioni a finalità di tutela ambientale e sociale. Il sindacato inoltre ha il dovere di sensibilizzare circa la responsabilità personale in tema ambientale ed energetico, abbassando l’impatto di ciascuno di noi sul territorio e sulle risorse, promuovendo stili di vita sostenibili.
Occorre inoltre sensibilizzare la confederazione internazionale dei sindacalisti sul tema della sostenibilità a livello globale. E’ auspicabile che i diritti dei lavoratori e la tutela ambientale procedano parallelamente, mediante un piano di sviluppo sostenibile europeo ed una strategia comunitaria che vincoli stati, imprese e cittadini.
L’Europa può e deve essere il punto di partenza per un nuovo modello di sviluppo socio economico, in un contesto di globalizzazione, affrontando i rischi per il lavoro e l’ambiente che potrebbero derivare dal TTIP.
 
Milano, 7 ottobre 2015