Milano, 13.6.2019
“Abbiamo davanti a noi una sfida portentosa: rappresentare, servire e provare a dare tutele a un numero crescente di donne e di uomini – giovani in primis, ma certo non solo – che, per la mancanza, precarietà, sfruttamento, ingiusto riconoscimento salariale, carenza di sicurezza, pochezza della contribuzione previdenziale garantita e accumulata – “del lavoro, nel lavoro, al lavoro” – faticano a nutrire e custodire il sentimento propulsivo di ogni esistenza: la speranza. Noi non possiamo – e perciò non vogliamo – lasciarli soli! Noi Cisl…siamo! Noi vogliamo esserci! Nelle diverse periferie, con i giovani, per il lavoro!”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, aprendo la sua relazione introduttiva della conferenza organizzativa regionale.
Un obiettivo ambizioso, rilanciare l’impegno nelle periferie territoriali, esistenziali, del lavoro, a fronte della crescente complessità della società, che secondo la Cisl lombarda deve accompagnarsi all’assunzione strutturale e definitiva di pratiche di verifica e di rendiconto di quanto fa sindacato. Riferimento, in quest’ottica, è il 1° Impact report della Cisl Lombardia, esperienza pionieristica di rendicontazione sociale che a tre anni dalla sua presentazione continua a riscuotere consensi.
“Vogliamo “ESSER..CI..SL” nelle periferie, anche in quelle della nostra ricca Lombardia, dove la relativa e ancora precaria tenuta economica nasconde una crescente polarizzazione della ricchezza – ha detto Duci – . Per provare ad andare nelle periferie territoriali, esistenziali e del lavoro con una qualche speranza di far bene, in tutte e tre quelle periferie, dobbiamo portare con noi un attrezzo indispensabile: una rete, che non può essere intessuta e resa forte, resistente nel tempo e utile, se manca anche solo uno dei tre fili che la compongono e se manca la trama: il filo delle categorie, quello dei servizi, quello dei nostri enti e associazioni e la trama della confederazione”.
Decisivo nel lavoro sul campo è il tema delle prime linee, che “vanno sostenute e rafforzate, anche attraverso nuovi strumenti di sperimentazione di piattaforme e nuovi modelli organizzativi”. E’ giunto inoltre il tempo, ha sottolineato il segretario generale della Cisl Lombardia di “periferizzare” le leve della gestione della bilateralità, “per renderla più aperta ed inclusiva”. Strategica sarà poi l’integrazione dei servizi sul territorio e l’adozione di alcune “parole d’ordine”: dialogo e sinergia, autonomia, controlli, solidarietà nella trasparenza.
I lavori della mattinata si sono chiusi con l’intervento del segretario organizzativo Cisl, Giorgio Graziani, che ha sottolineato l’importanza di aprire una nuova stagione di risindacalizzazione. “Possiamo dire con orgoglio che siamo un sindacato che, forte della propria storia e del percorso compiuto verso una maggiore trasparenza, vuole aprire stagione di risindacalizzazione, è ben radicato nei territori, nei luoghi di lavoro – ha detto Graziani -. Siamo pronti per affrontare nuove nuove sfide, ma per farlo con successo dobbiamo sostenere i nostri operatori sul territorio, i delegati nei luoghi di lavoro. Tutto passa da lì: la nostra capacità di dare risposte dipende dalla forza dei nostri uomini sul territorio”. “La nostra capacità di vivere a dispetto di chi ci denigra – ha aggiunto – è la capacità di essere in prima linea e di essere tutti nella logica di “essere della Cisl”, figli della stessa rete dove la trama è disegnata in modo condiviso dalla Cisl”. “Confederazione, categorie e servizi – ha concluso Graziani – si rafforzano reciprocamente”.
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