Il futuro dei Cae: partecipazione o contrattazione?

Milano, 19.9.2017

Si è tenuto a Bucharest il 14 e 15 settembre 2017 il 3° corso di formazione transnazionale previsto nell’ambito del progetto europeo Be Bop, promosso dalla Cisl Lombardia in collaborazione con Cgil e Uil Lombardia, Ugt Catalunya, Cfdt Rhone Alpes, Csdr Romania e con il sostegno di Ccoo de Catalunya, Ces e IndustriAll. Hanno partecipato oltre 50 delegati che si sono confrontati sul tema dei rapporti tra membri Cae e le rispettive federazioni nazionali ed europee e sull’evoluzione futura dei Cae.
Dopo i saluti introduttivi di Miriam Ferrari, responsabile del progetto e responsabile del dipartimento Politiche europee ed internazionali, di cooperazione e migratorie della Cisl Lombardia, Radu Minea, coordinatore di progetto per la Csdr Romania, e Iacob Baciu, presidente della Csdr e del Comitato Economico e sociale della Romania, Patrizia Giudici, formatrice Cisl Lombardia, e Michela Rusciano, formatrice Uil Lombardia, hanno presentato i lavori del corso, sottolineandone lo scopo: creare un contatto tra il lavoro svolto dai partecipanti nei loro Caee la dimensione delle federazioni europee. Obiettivo raggiunto grazie agli interventi degli esperti Marco Berselli, di Uni-Europa e Sonia Cattaneo, di IndustriAll.
“Il ruolo dei Caesi sta in qualche modo indebolendo, anche alla luce della posizione di IndustriAll sul tema della negoziazione a livello transnazionale – ha sottolineato Cattaneo -. I comitati aziendali europei non sempre sono espressione e rappresentanza dei lavoratori, per questo motivo la federazione dell’industria ne non riconosce la titolarità a negoziare”. “La contrattazione a livello transnazionale – ha spiegato – deve rimanere in capo alle federazioni europee, ma ci deve essere un dialogo più costante tra i Cae, i sindacati nazionali e le federazioni. Per fare questo, però, occorre avere più coordinatori Cae e investire nella formazione di esperti che possano affiancarli nella loro azione”.
Marco Berselli ha sottolineato che Uni-Europa ha scelto di puntare su una differente procedura, investendo nella creazione di Trade Union AllianCes. “Occorre trovare norme che ne regolino il funzionamento – ha sottolineato il rappresentante di Uni-Europa -. Le Tua devono essere uno strumento che rafforzi la contrattazione transnazionale e serve un approccio coordinato alle attività sindacali nei diversi Paesi, oltre che rafforzare le rappresentanze sindacali. Ad oggi i rapporti tra i Cae e i diversi sindacati nazionali sono difficili, per cui bisogna trovare delle modalità per incentivare e favorire questo rapporto”.

La difficoltà di questi rapporti è emersa purtroppo anche dai risultati dei questionari sottoposti durante il lavoro di gruppo svolto nel pomeriggio di giovedì 14 settembre. La grande maggioranza dei partecipanti infatti ha risposto di non conoscere chi, all’interno della propria federazione nazionale, si occupa dei Cae, e pochissimi ricevono supporto e strumenti da parte delle federazioni nazionali (più facile conoscere riferimenti a livello regionale, sia a livello di federazione che di confederazione, e ricevere sostegno e supporto dal livello regionale).

Le proposte su come migliorare i rapporti tra i Cae e le rispettive federazioni nazionali ed europee sono state al centro dei lavori di gruppo previsti nella mattinata di venerdì 15 settembre.
Tra le proposte emerse, le più condivise riguardano: la necessità di un maggior coordinamento tra le attività delle federazioni nazionali ed europee; la necessità di creare una struttura dedicata che faccia da punto di raccordo tra le varie categorie nazionali; la necessità di avere un ritorno più generale delle attività delle federazioni europee; la possibilità di creare un forum unitario dove i membri Cae possano dialogare tra di loro e con le diverse federazioni, individuando nel mentre una figura di riferimento per ogni categoria; la necessità di provare a standardizzare le regole sulla rappresentanza nei Comitati aziendali europei (elemento questo in realtà fissato chiaramente dalla normativa europea ma applicato in maniera differente nei diversi accordi costitutivi dei Cae).

Nel pomeriggio del 15 è intervenuto in videoconferenza Marco Cilento, advisor della Ces, a cui è stato chiesto un contributo sul tema del futuro dei Cae e sulla nuova forma dei Tca, i Transnational Company Agreement. In apertura, Cilento ha sottolineato come grazie ai Cae si è imparato a negoziare in ottica transnazionale. “Oggi siamo in una fase di ipotesi di revisione della direttiva -ha spiegato – ma è probabile che al momento la Commissione europea non abbia intenzione di modificare la norma”. Sempre più urgente è il tema della negoziazione transnazionale. “Avviene sempre laddove c’è un Cae – ha detto Cilento – però la negoziazione è gestita dalla leadership delle Federazioni europee. In questo scenario, anche la Ces deve aiutare a definire le regole di questa negoziazione”. Per la Confederazione europea dei sindacati sono due le regole per la contrattazione transnazionale: gli accordi sono firmati dalle federazioni europee, consultando i Cae nella fase di definizione dell’accordo; gli accordi devono essere pubblici, bisogna quindi creare un database pubblico dove pubblicare tutti questi accordi.

Rimane quindi aperto il seguente interrogativo: il futuro dei Cae è nella partecipazione o nella contrattazione? Per la Ces il futuro dei Cae è nella partecipazione, con la palla che passa alle federazioni europee nel momento in cui si arriva alla fase della negoziazione (sempre però in raccordo con i Cae, che sono l’organismo interno all’azienda e che può dare alle federazioni tutte le informazioni necessarie nella fase di negoziazione). Sulla negoziazione transazionale, però, aleggia il problema della validità giuridica di questi accordi, in quanto, ad oggi, sono accordi tra le parti senza ancora una normativa di riferimento a cui attenersi e che li possa dare il giusto valore anche a livello giuridico.
Luca Lombi, coordinatore del progetto e operatore del dipartimento Politiche europee ed internazionali, di cooperazione e migratorie della Cisl Lombardia ha chiuso i lavori ricordando i prossimi impegni previsti nel progetto Be Bop ed lanciando la conferenza finale che sarà prevista per il prossimo mese di novembre 2017.