I pensionati del Nord #nonstannosereni e vogliono risposte

Milano, 5.11.2014
 
I pensionati delle regioni del Nord non sono affatto sereni. E vogliono risposte concrete dal governo Renzi. Vogliono più interventi per il lavoro di figli e nipoti, per lo sviluppo, più tutele per il reddito da pensione, misure per welfare pubblico e solidale, oltre che l’estensione della riduzione delle tasse anche ai pensionati. Nonostante il maltempo, in centinaia sono arrivati da Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Alto Adige, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna, per la manifestazione interregionale promossa da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. Nella centralissima piazza San Babila di Milano hanno riempito il teatro Nuovo per ribadire ancora una volta le ragioni della protesta. “ Il governo deve dare un segnale concreto di attenzione – ha detto Loreno Coli, segretario nazionale Fnp, introducendo i lavori -. I pensionati italiani per troppo tempo hanno funzionato da ammortizzatore sociale, ora sono sulla soglia di povertà”.  Nel corso della mattinata si sono alternati gli interventi dei dirigenti delle diverse regioni. Il segretario generale della Fnp lombarda, Valeriano Formis, ha sottolineato il carattere “solidale” della manifestazione, attenta ai bisogni delle  nuove  generazioni e ha lanciato un forte richiamo all’unità sindacale.  “Il presupposto per essere protagonisti sta nell’unità – ha detto -. Certo non si fa l’unità per decreto, ma non ci si può dividere per disciplina d’organizzazione. Si trovino le ragioni per stare insieme e si proceda in questa direzione, nell’interesse dell’efficacia delle nostre battaglie”. Forte e palpabile la preoccupazione della platea per i tagli lineari alla sanità e agli enti locali, che si tradurranno inevitabilmente in un’ulteriore riduzione dei servizi di welfare e di assistenza alle persone anziane. A partire dalla Legge di stabilità, dunque, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedno un segnale forte di attenzione alle loro richieste. Lo ha ribadito anche la segretaria generale dello Spi, Carla Cantone, nel suo intervento a conclusione della manifestazione. “Vogliamo un incontro col governo – ha detto – e la prima cosa che chiederemo è lavoro per i nostri figli e i nostri nipoti”. “Non siamo sereni – ha aggiunto – anzi, siamo molto arrabbiati perché in 15 anni abbiamo perso fino al 30% del potere di acquisto delle nostre pensioni”. “Si devono dimenticare – ha spiegato – di ridurre il welfare, la sanità l’assistenza perché ci sono i tagli lineari, noi non lo permetteremo, vogliamo veder tutelate le nostre pensioni”.