In calo gli stranieri residenti in Lombardia. Frutto dell’integrazione

Milano, 23.6.2017

Sono 1.149.011 gli stranieri residenti in Lombardia, pari all’11,5% della popolazione lombarda. Per la prima volta, seppure di poco, diminuiscono. Il calo, pari allo 0,3%, è dovuto soprattutto, come anche sottolineato dall’Istat, al progressivo aumento di cittadini stranieri che diventano italiani: 54mila, il 27% delle nuove cittadinanze registrate in Italia.
È quanto emerge dal XXVI Rapporto Immigrazione Caritas Migrantes “Nuove generazioni a confront0” basato sui dati relativi al 2016, illustrato ieri a Milano. In un quadro di sostanziale stabilità delle presenze, la Lombardia rimane la regione più attrattiva dell’Italia: quasi un cittadino straniero su quattro, il 22,9% dei 5.026.153 regolarmente soggiornanti sul territorio italiano, vive nel territorio lombardo. Una percentuale superiore di ben 10 punti a quella che si registra nella seconda regione italiana più multietnica, il Lazio, dove gli immigrati che scelgono di stabilirvisi sono il 12,8%.
“I dati mostrano che in Lombardia sta avvenendo una progressiva integrazione della popolazione straniera – ha sottolineato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Gli immigrati arrivati negli anni passati acquisiscono la cittadinanza e diventano italiani. Oltre la metà degli alunni stranieri sui banchi di scuola nella nostra regione potrebbe avere le carte in regola per diventare italiana se fosse approvata la legge sullo Ius soli. È venuto il tempo di prendere atto di questa realtà”.
La Lombardia inoltre è la prima regione italiana anche per numero di matrimoni misti (17,4%) per occupati stranieri (22,8%), per presenza di imprese il cui titolare è extra-comunitario (18,9%). “Le persone, come sempre, sono più concrete e più evolute della burocrazia, della discussione parlamentare e più serenamente tenaci nel perseguire la possibilità di vivere e di spendere le proprie capacità in una società a cui riconoscono di appartenere, di lavorare, di vivere e di contribuire in prima al benessere e allo sviluppo della nostra società secondo le regole di questa società. E ce ne vuole di tenacia e convinzione per superare impedimenti e limitazioni imposte da leggi vecchie, inattuali e incoerenti con la realtà”, commenta Luis Lageder, presidente di Anolf Lombardia. “Serve anche una riscrittura integrale di un Testo unico che disciplini la condizione giuridica dello straniero – aggiunge -. E’ il momento di andare oltre e di farlo, con il testo che Cisl, Cgil e Uil, hanno contribuito a scrivere, che è stato presentato nei giorni scorsi in parlamento e che sarà oggetto di una campagna culturale di Anolf Lombardia”.
Secondo il Rapporto, le province di Milano, Brescia e Bergamo nel loro insieme ospitano il 64,0% della popolazione straniera regionale.
Le comunità maggiormente presenti sono la romena, la marocchina e l’albanese che nel loro insieme totalizzano quasi un terzo degli stranieri residenti in regione. Gli stranieri occupati si concentrano maggiormente nei servizi (62,8%) e nell’industria in senso stretto (19,4%).
Sul territorio regionale sono 66.766 i titolari di imprese nati in un paese extra-Ue. Gli alunni stranieri sono 203.979, pari 14,5%, della popolazione scolastica regionale. In Lombardia gli alunni nati nel nostro Paese ma senza cittadinanza italiana sono il 63,7% degli alunni stranieri.

 

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