Milano, 18.9.2017
Le associazioni di rappresentanza dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil e dell’impresa Confindustria, unite, sono preoccupate per i toni assunti dal dibattito sulla riapertura della ex-Cartiera Burgo e dalle paventate ricadute in materia di salute e lavoro, offrendo l’inaccettabile percezione di un territorio avverso all’impresa e senza fiducia nelle istituzioni. E’ quanto affermano sindacati e associazione di categoria in un comunicato unitario, nel quale sottolineano come il tema della salute sia “imprescindibile per qualsiasi insediamento produttivo, nell’ottica della tutela dei cittadini e dei lavoratori, ma non deve essere strumentalizzato”.
Le leggi in materia, a partire dalla normazione europea, nonché una sempre più diffusa attenzione da parte delle organizzazioni sindacali e datoriali, delle istituzioni e dei cittadini, hanno contribuito a rendere gli ambienti di lavoro meno inquinanti e più sicuri.
“Tale lungo percorso, che ha visto sviluppi significativi negli anni ’90, ha determinato sensibili miglioramenti nelle emissioni delle aziende, realizzando un miglioramento nella qualità della vita dei lavoratori e delle comunità locali – si legge nel comunicato -. Non è stato un cammino semplice e nemmeno lineare”. “Non si è mai provveduto ad abbattere o azzerare le imprese e gli insediamenti produttivi, a cui è legato lo sviluppo socio-economico di una comunità, di un Paese e della stessa Europa -proseguono -. Senza impresa non solo non c’è occupazione, e quindi benessere economico e prospettive di vita, ma neppure realizzazione del welfare sociale”.
Quanto sta accadendo in questi giorni in merito all’insediamento produttivo Pro-Gest preoccupa sindacati e imprese, poiché si sta generando un clima che scoraggia possibili investitori esterni, oltre che danneggiare e svilisce anche chi già è insediato nel territorio.
“E’ necessario agevolare, e non contrastare, chi vuole fare impresa, e con essa generare e determinare occupazione nel rispetto delle leggi nazionali e delle direttive europee”, si legge nel comunicato. “In tale montante clima, avverso alle imprese e quindi anche al futuro occupazionale dei giovani e di chi è in cerca di lavoro – prosegue – ci paiono insopportabili anche gli attacchi alle istituzioni locali e ai dipendenti delle amministrazioni, di cui viene continuamente messo in dubbio l’operato e di cui si sospetta la malafede dei procedimenti di valutazione e verifica.
Questa condizione non è accettabile. Non si possono delegittimare le istituzioni, né tanto meno si può creare una cultura locale di avversione e condanna a chi vuole fare imprese nel rispetto delle leggi”.