Nel 2014 recuperati oltre 77 mln di euro grazie a uffici vertenze Cisl Lombardia

Milano, 16.1.2015
 
E’ di oltre 77 milioni di euro l’ammontare delle risorse economiche recuperate nel 2014 a favore dei lavoratori, grazie all’attività degli Uffici vertenze della Cisl Lombardia. Il 78% delle risorse arriva dai fallimenti aziendali e quindi dalle procedure concorsuali aperte (pari a 1.378 pratiche), il resto dalle vertenze (pari a 6.980 pratiche). E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sull’attività degli uffici lombardi, che complessivamente nel corso dell’anno scorso hanno assistito 14.568 lavoratori tra vertenze (8.750 lavoratori) e procedure (5.818 lavoratori). “La maggior parte delle vertenze instaurate ha riguardato il mancato pagamento delle retribuzioni e molta dell’attività legata al recupero crediti si trasferisce poi nella gestione delle procedure concorsuali – spiega Gualtiero Biondo, responsabile degli Uffici vertenze della Cisl Lombardia -, poiché i lavoratori fanno sempre più fatica ad ottenere dalle imprese quanto spetta loro e spesso le aziende sono ormai delle scatole vuote”. “Se analizziamo anche l’attività legata alle procedure concorsuali – aggiunge – notiamo oltre all’aumento della causale fallimenti, l’incremento dei concordati preventivi e delle esecuzioni individuali”.  Il rapporto sull’attività 2014 evidenzia inoltre che migliaia di  lavoratori extracomunitari sono stati interessati da fallimenti o vertenze individuali: in 7.137 si sono rivolti agli uffici della Cisl lombarda. “Sono il triplo degli anni precedenti – sottolinea Biondo –. Una conferma del fatto che questi lavoratori hanno risentito particolarmente degli effetti di questa perdurante crisi”. Quanto ai settori produttivi più colpiti, in testa alla classifica si conferma il commercio, con 3.476 lavoratori che nel 2014 sono stati costretti a ricorrere agli uffici vertenze. Seguono il settore metalmeccanico, con 2.044 lavoratori in vertenza, dell’edilizia (1.418), della chimica-tessile-energia (586) e dei trasporti (491). Sul fronte delle procedure avviate per fallimenti aziendali, invece, il quadro si presenta leggermente diverso: le maggior criticità si presentano nel settore metalmeccanico, con 1.754 lavoratori coinvolti, seguito da quello edile (1.309) e dal commercio (1.134).