Percorso formativo “il sistema industriale: verso quale sviluppo?”

Nella giornata di venerdì 19 maggio si è tenuta la seconda giornata del percorso formativo “il sistema industriale: verso quale sviluppo?”, la sede dell’USR Lombardia a Milano. Il percorso è orientato ai Segretari Generali delle categorie dell’Industria e ai Segretari UST con delega all’industria.

Durante l’incontro sono intervenuti il Prof. Francesco Timpano, Professore di Politica economica presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica e il Dott. Armando De Crinito, Direttore Generale Sviluppo Economico di Regione Lombardia. Gli interventi dei due ospiti hanno avuto dei focus diversi all’interno di un ambito comune, in particolare Timpano è intervenuto sul tema del sistema finanziario nel contesto economico industriale, e De crinito ha focalizzato la sua relazione sul ruolo dell’Istituzione pubblica tra attività imprenditoriale e quello di promozione delle attività economiche.

Infine ci sono state le conclusioni di Enzo Mesagna, Segretario USR CISL Lombardia, di cui riportiamo parti del suo intervento:

“Negli incontri con l’Assessorato allo sviluppo economico insistiamo molto anche sugli aspetti occupazionali, su un’occupazione che sia buona e sicura, in quanto non ci può essere sviluppo senza attenzione all’aspetto sociale. L’occupazione deve essere sì stabile e di qualità, ma anche sicura, aspetto fondamentale in quanto il tema degli infortuni rappresenta una delle piaghe che più sta caratterizzando questa fase economica.

Accanto al tema dell’occupazione c’è il tema della governance: la complessità del sistema economico, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, necessita di un forte livello di governance, guidato da Regione Lombardia, che deve vedere anche un protagonismo più forte da parte dei territori, che rischiano di assumere un ruolo marginale, dei maggiori stakeholders e anche delle parti sociali.

Sono sempre più convinto che senza questo protagonismo dei corpi intermedi e delle realtà territoriali, il rischio è quello che ci si divida, ci si disperda e che tutte le azioni messe in campo non siano efficaci e non vadano nella direzione auspicata”.