Posta “inesitata”, Slp Cisl: ritardi e disagi per i cittadini in Lombardia

Milano, 14.7.2017

lettereL’ennesima nuova riorganizzazione attuata unilateralmente da Poste Italiane senza accordo con il sindacato, da lunedì 10 luglio anche in Lombardia sta creando gravi disagi, ritardi e caos ai cittadini per il ritiro in posta degli oggetti a firma (raccomandate, assicurate, atti giudiziari ecc.) non consegnati per assenza del destinatario al passaggio del postino. E’ quanto affermano i sindacati Poste Cisl, Confsal, Failp Cisal, Ugl, della Lombardia in un documento unitario.
Fino a lunedì scorso, soprattutto nelle città e nei grandi centri abitati dove è presente un Centro Primario di distribuzione della corrispondenza di Poste, i cittadini che dovevano ritirare un oggetto a firma non consegnato per assenza del destinatario, dal giorno successivo si potevano recare unicamente presso questo Centro, dove gli sportelli erano aperti per tutta la giornata. Senza alcun passaggio interno, gli oggetti erano già pronti fin dal primo mattino.
“La nuova organizzazione messa in atto a tavolino da manager di Poste che poco o nulla conoscono della complessa realtà di tutte le fasi lavorative e passaggi interni delle attività di recapito – spiega Maurizio Cappello, segretario generale Poste Cisl Lombardia – prevede che il ritiro non sia più effettuato nel Centro di Recapito ma presso uno dei tanti uffici postali dislocati nelle città”. Una novità che, secondo i sindacati, solo in apparenza è un vantaggio per i cittadini. Nella pratica, evidenziano i sindacati, già dai primi giorni si riscontra che il progetto peggiora la qualità del servizio: comporta un ritardo di 48 ore nella consegna alla clientela nelle provincie dove sono attive le zone a giorni alterni e di 24 ore nelle restanti realtà. Inoltre, la mancanza di spazi adeguati negli uffici, la mancanza di formazione adeguata per il personale coinvolto, la mancata quantificazione della nuova operatività, unitamente alla non contestuale riparametrazione della forza lavoro, comportano caos organizzativo e lunghe code da parte della clientela nella fase di ritiro.
”Per le farraginose procedure interne e per la miriade di passaggi, controlli e verifiche che necessitano in questi casi, i cittadini possono ritirare le raccomandate, magari urgenti, a partire dalla tardissima mattinata del giorno successivo, nel giorno o nei due giorni successivi. Si tenga poi presente che molti Uffici saranno chiusi per il periodo feriale”, sottolinea Cappello. “L’avvio unilaterale del progetto, in assenza della condivisione sulla sua reale efficienza, sulle fattibilità delle modifiche organizzative e sui criteri da stabilire per la riallocazione del personale – conclude il segretario generale di Poste Cisl Lombardia – comporta inevitabili disservizi di cui ancora una volta si è resa responsabile la dirigenza aziendale”.