Milano, 5.11.2014
Prosegue il progetto “Repartir” sul Diversity Management, promosso dalla Cisl Lombardia in collaborazione con le organizzazioni sindacali di Grecia, Francia, Spagna, Germania, Bulgaria, Polonia e Romania, il Centro Studi Nazionale Cisl – Studium srl con il sostegno della Confederazione europea dei sindacati (Ces) e con la collaborazione del Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese).
Il 23 e 24 ottobre si è tenuto, presso il Centro studi nazionale della Cisl a Firenze, il secondo corso di formazione transnazionale dal titolo “Pratiche Europee di Diversity Management”. Questo training ha permesso la condivisione dei risultati della mappatura sui migliori accordi realizzati in tema di Diversity Management condotta nei diversi Paesi, mettendo in luce sia gli aspetti positivi, sia soprattutto gli aspetti difficoltosi riscontrati nella contrattazione, anche alla luce delle informazioni sulle legislazioni nazionali già analizzate nello scorso corso di formazione di Bruxelles tenutosi a giugno.
Nelle diverse esposizioni sui casi nazionali, il dato che emerge con maggior frequenza è la difficoltà a raggiungere risultati in fase negoziale sulla questione della diversità soprattutto in conseguenza della crisi economica che ha colpito, e sta ancora colpendo, i Paesi europei. In un quadro generale a livello europeo di progressivo e costante sgretolamento dei diritti dei lavoratori, la questione dell’inclusione e dell’integrazione delle diversità nei luoghi di lavoro è sempre più difficile e sempre meno sentita soprattutto dalle aziende. In questo quadro, la Spagna rappresenta sicuramente uno dei casi emblematici.
Un contributo importante al dibattito è stato offerto da Silvia Stefanovichj del Dipartimento Politiche sociali e della salute della Cisl Nazionale, che ha presentato i risultati di una ricerca condotta sulla questione della disabilità a livello nazionale, che, tra gli altri risultati significativi, ha fatto emergere come sia importante, per una proficua gestione e integrazione delle diversità nei luoghi di lavoro, coinvolgere le realtà locali in un dialogo tripartito che porta solo vantaggi per i lavoratori, per le aziende e per le comunità in cui essi vivono e lavorano.
I lavori della seconda giornata, si sono orientati sulla riflessione e prima discussione sui possibili contenuti della prima bozza di parere/opinione da presentare alla Commissione Europea al termine del progetto. Importanti ed interessanti spunti di riflessione e di contenuti sono emersi dai lavori di gruppo svolti. Per citarne alcuni si è parlato di: strategia europea sulla questione del Diversity Management da condividere con i rappresentanti delle aziende e con le istituzioni europee e che si articoli in varie attività; dell’istituzione di un osservatorio europeo sul Diversity Management; di investimenti maggiori nella formazione di delegati e operatori sindacali, ma anche nei confronti degli imprenditori; di inserire la questione della gestione della diversità nelle tematiche di competenza dei Comitati aziendali europei; di creare un coordinamento sindacale a livello europeo per la gestione della diversità nella contrattazione collettiva; creare un fondo europeo per investimenti in start up di imprese sociali che favoriscano la gestione e l’inclusione della diversità, anche in questo caso con un forte accento sul dialogo tripartito, dell’istituzione nelle aziende di un delegato sindacale per le questioni di gestione delle diversità, sul modello di quanto avviene già per esempio in Spagna e Romania ma limitatamente alle questioni di genere.
Su tutte queste proposte si lavorerà nelle prossime settimane per arrivare alla definizione di un testo condiviso sulle questioni della gestione della diversità da proporre alla Commissione Europea, che verrà presentato durante l’evento finale del progetto che si terrà a Milano il prossimo dicembre.
Tutti i materiali del corso e i prossimi appuntamenti saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito www.repartir.eu!