Sociosanitario, avviato confronto su ticket e rette Rsa

Milano, 23.9.2015
 
Nel corso del confronto con la Regione sul riordino del sistema sanitario regionale, Cgil, Cisl e Uil hanno proposto di ridurre il costo per ticket sanitari a carico delle famiglie e di aumentare la quota sanitaria alle Rsa, coprendo almeno in parte quella che gli ospiti e le loro famiglie pagano con la retta di ricovero in casa di riposo. In Lombardia le prestazioni attualmente soggette a ticket sono la specialistica ambulatoriale (visite ed esami), gli accessi al pronto soccorso con codice bianco, le cure termali e i farmaci prescritti. I cittadini della nostra regione spendono ogni anno oltre 750 milioni di euro per  pagare i ticket, compresi i circa 130 milioni di superticket, che dal 2011 si sono aggiunti ai ticket sanitari.
“Il paradosso – afferma Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia – è che oggi alcune strutture private fanno pagare le prestazioni al costo dei ticket e anche meno, con liste d’attesa inferiori, spostando le persone verso queste prestazioni che non per scelta di qualità ma per il minor costo”. Cgil, Cisl e Uil regionali hanno quindi chiesto l’eliminazione del super ticket ed un ampliamento e ridefinizione complessivo del sistema delle esenzioni attualmente in vigore per ridurre la spesa dei cittadini e delle famiglie in questa fase di perdurante difficoltà.
“Il sistema di compartecipazione va combinato con un sistema di esenzioni equo, sostenibile e coerente con l’esigenza di assicurare i Livelli essenziali di assistenza lombardi a tutte le persone – spiega Gilardoni -. Con l’avvio del riordino del sistema sanitario e visti gli impegni più volte dichiarati da Regione Lombardia, non  è più rinviabile un intervento di riduzione dei ticket per i cittadini lombardi”. Per recuperare le risorse, propongono i sindacati, sarebbe opportuno, in alternativa al sistema di compartecipazione, portare a compimento il percorso di spending review e di efficientamento del sistema, avviato anche attraverso interventi di riorganizzazione, come d’altro canto già previsto dalla normativa. Pertanto oltre alle attuali categorie di persone esenti dai ticket sui farmaci e visite ed esami propongono di aggiungere un’ulteriore categoria di beneficiari: i cittadini con reddito del nucleo familiare inferiore o uguale a 30.000€/annui. Quanto alle Rsa, i circa 60.000 posti letto sono occupati da ospiti con una situazione di non autosufficienza curabile a casa e con bisogni sanitari prevalenti che hanno portato a veder aumentare le rette alle famiglie per il mancato adeguamento della quota sanitaria che la Regione deve versare per l’assistenza  sanitaria in Rsa. “Abbiamo ribadito alla Regione la necessità di aumentare la quota a carico del servizio sanitario – conclude Gilardoni – che permetta di ridurre le rette a carico degli ospiti e delle loro famiglie e anche dei Comuni per la loro parte, senza ridurre la qualità dell’assistenza”.